La diffusione su larga scala prevista per le fonti energetiche rinnovabili contribuirà in modo significativo all’attuazione di nuovi obiettivi della politica energetica Europea e regionale. Le previsioni indicano che la maggior parte della produzione di elettricità avverrà da fonti energetiche rinnovabili (ad es.> 65% in Europa). Gli obiettivi a lungo termine richiedono quindi una significativa riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra (GHG) legate alla produzione di energia.
Tuttavia, a causa della natura intermittente delle fonti rinnovabili, è necessario un accumulo di energia efficiente su larga scala per gli impianti solari e eolici. Un uso crescente di energia rinnovabile potrebbe causare significativi problemi nella gestione dell’energia. Di conseguenza, è necessaria una risposta rapida, economica e un sistema di accumulo di energia scalabile in grado di assorbire la potenza elettrica proporzionata alla capacità delle linee di trasporto e distribuzione. Ciò permetterà di ridurre considerevolmente gli investimenti necessari per costruire una nuova rete elettrica. In tale contesto, l’idrogeno prodotto dall’elettrolisi dell’acqua può svolgere un ruolo significativo come mezzo di accumulo dell’energia.
L’elettrolisi può fornire un servizio di bilanciamento della rete supportando così la rete elettrica in termini di potenza controllo di qualità, frequenza e tensione, peak shaving, spostamento del carico e risposta alla domanda. A questo proposito, gli elettrolizzatori dovranno essere in grado di gestire frequenti start-stop e operazioni dinamiche in maniera efficiente su gran parte della curva di carico. In particolare, gli elettrolizzatori dovranno essere in grado di seguire il profilo di generazione dell’energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili.
La produzione di energia elettrica e termica per gli edifici è una delle maggiori fonti di produzione di CO2, una soluzione di grande interesse sia dal punto di vista economico che ambientale è rappresentata dai sistemi cogenerativi con celle a combustibile alimentate a idrogeno. La maggiore efficienza di tali dispositivi rispetto alla produzione separata di energia elettrica e termica garantisce minori perdite legate al trasporto dell’energia e un conseguente calo della CO2 prodotta.